La villa arancione
Da un tempo ad un altro, da un luogo ad un altro, da un personaggio ad un altro. Una matassa su cui viaggiare e perdersi, per capirla. Difficile capire chi sia il personaggio principale dell'intera vicenda. Ognuno è disegnato con una tale dovizia di particolari che scompare il dubbio sulla sua reale esistenza. Lo stile di Silvana Canevelli non lascia spazio ad altre domande che non siano quelle che lei stessa vuole farci porre. Una trama intricatissima che gioca con la linearità del tempo e che focalizza lentamente l'attenzione su Clotilde, una professoressa di lingue. L'amore che sboccia con Franz, un tedesco che probabilmente ha scoperto qualcosa di troppo sui crimini nazisti, è intenso e profondissimo.
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