La lingua della terra è un libro tenero e duro nello stesso tempo, tra le cui pagine soffia l’amaro attuale, sia quello che riguarda l’indurimento dei cuori che pare avere contagiato tutto il nostro paese, sia quello che riguarda l’abbandono della terra, la speculazione di cui resta vittima quando invece di prendersene cura si lascia che essa divenga solo oggetto di mercanteggiamenti finanziari. Un libro in cui questi due aspetti si incontrano e si fondono nella storia e nel rapporto di Bedé e dello straniero, entrambi, seppure in modo diverso, vittime della stessa indifferenza, della stessa incuria. Nessuno è straniero quando si parla la lingua della terra, quando ci si ancora a quell’ancestrale bisogno di appartenenza, a quel bisogno di vita grata per ciò che riceve e per ciò che dà...
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