Quando eravamo indios. I sardi e la nuova evangelizzazione dell'isola nel XVI secolo, tra Carlo V e Filippo II di Spagna
In un periodo travagliato come quello della Controriforma in Europa si apre anche per la Sardegna una nuova epoca in cui la Chiesa, le gerarchie, il basso clero, nonché i funzionari del Regno, si trovano impegnati in una sfida che porterà grandi cambiamenti nei costumi e nella società isolana. All'indomani del "tornado" luterano, la Sardegna si trova in un grave stato di abbandono, nonostante la politica dello splendore di Carlo V e di Filippo II: carestie, assalti barbareschi, pestilenze, un quadro fosco e privo di prospettive. In questo quadro di degrado anche la Chiesa subisce ampi contraccolpi che la portano a reinventare una sorta di "evangelizzazione" di quei territori che gradualmente si stavano allontanando dall'obbedienza romana. In base ai dati disponibili e agli studi su documenti coevi, l'autrice delinea in modo divulgativo e affascinante una vicenda per lo più sconosciuta, componendo un quadro dell'epoca per molti versi ignoto e ancora da approfondire.
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