Avrei fatto la fine di Turing
La nuova raccolta di versi di Franco Buffoni è intitolata al matematico Alan Turing, morto suicida dopo essere stato sottoposto a castrazione chimica per "curare" la sua omosessualità. Allo stesso tempo, il libro è dedicato alla memoria dei genitori del poeta, bravissime persone che tuttavia non avrebbero mai potuto accettare un esplicito coming-out da parte del figlio adolescente. Per questo Buffoni, mentre riserva versi intensi, di un lirismo assoluto, al padre e alla madre, ricorda la terribile sorte toccata a Giovanni Sanfratello, compagno di Aldo Braibanti, rapito dai familiari nel 1964 e internato dapprima in una clinica privata per malattie nervose, quindi in manicomio, dove venne sottoposto a elettroshock e coma insulinici, fino alla riduzione allo stato vegetativo. Buffoni denuncia, con le sue parole, le strutture di pensiero della religione cattolica - in particolare il "binarismo sessuale" e l'"eterosessismo" - che costituiscono il sottofondo del sapere medico-psichiatrico-psicologico in Italia e delle prassi cliniche che ne derivano. In questo "intratestuale libro unitario", il tema profondo consiste quindi nell'analisi della genitorialità, ma anche nel suo opposto.
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