Lo specchio turco
Questo romanzo trasporta il lettore in un viaggio avventuroso attraverso l'Ungheria del XVI secolo, quando una parte del Paese apparteneva al sultanato del glorioso Solimano il Magnifico, terra di confine instabile tra l'Oriente e l'Occidente. Ne è protagonista un ragazzo turco, Isa, appartenente alla più alta aristocrazia della città di Pécs. Attraverso le sue avventure, la narrazione scivola gradualmente nel mondo delle Mille e una notte, dove negli harem si celano affascinanti donne velate, nei giardini abbondano pesche e datteri, per le vie risuona il canto del muezzin, mentre i fitti boschi e le valli selvagge sono infestati da briganti pronti a tutto, anche ad attaccare i numerosi castelli ungheresi sparsi lungo la frontiera. La storia rende in maniera esemplare lo spaccato di un'epoca in cui profondi furono gli stravolgimenti degli usi e costumi apportati dagli ottomani nella regione. Centrale è la funzione della religione, in un'ottica di sincretismo davvero straordinaria: l'autore è fermamente convinto che il Corano e la Bibbia non si possano leggere separatamente.
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