Kintsugi. Terra di mezzo
Lui non ricordava cos'era avvenuto in quell'attimo a preludio del loro primo intimo contatto. Lei, al contrario, aveva bene in mente l'istante esatto in cui, per la prima volta, aveva sentito la consistenza della sua pelle. Da lì in poi, la sua vita avrebbe assunto una piega diversa e, anche nella solitudine, nelle assenze, si sarebbe sentita completa e appagata, perché era tornata come narrato nel mito dell'androgino del platonico Simposio all'antica perfezione. Eppure, continuavano a vagare in una masochistica terra di mezzo: né amici, né amanti. Andavano in cerca di qualcosa che li cambiasse: lui di un porto sicuro nella sua incerta stabilità interiore. Lei aveva volontà più ambiziose: lo pretendeva felice.
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