Papaveri e papere. Prodezze e nefandezze dei presidenti del calcio
Lavorando come due Indiana Jones della parola, andando cioè alla ricerca di quanto è uscito da bocche famosissime, scavando negli archivi e - immaginiamo - divertendosi come pazzi, gli autori hanno trovato l'Eldorado. Hanno sottratto all'oblio le perle di saggezza (eufemismo) di personaggi che nella vita quotidiana gestiscono piccoli imperi, che appartengono insomma alla "crema dell'imprenditoria nazionale". Eppure, appena si occupano di pallone, questi stessi personaggi improvvisamente si trasformano. Smarriscono lucidità. Verrebbe voglia di aggiungere: parlano come mangiano! Il calcio con le sue frenesie funziona come la "livella" di Totò: l'ultimo dei tifosi è uguale al primo dei presidenti, Paperone smette di essere diverso da Paperino.
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