Ricovero Umberto I. La prigione degli inutili

Ricovero Umberto I. La prigione degli inutili

Ci sono prigioni in cui vengono rinchiuse le persone inutili, pur in assenza di reati specifici contemplati dai codici penali. A un primo sguardo, e considerando soltanto la superficie delle cose, l'inutilità è modo dell'essere che non ha spazio nell'ordine sociale; con la sua stessa presenza, lo nega portando una sfida al patto di funzionalità che incasella le persone in ruoli, spazi di potere e di autorità e che vincola a una reciproca utilità. In breve, l'inutilità è negazione dell'esistente e della sua organizzazione sociale. Al tempo stesso e a uno sguardo più profondo, l'inutilità rappresenta quella categoria residuale nel catalogo dei ruoli sociali che deve essere visibile e invisibile allo stesso tempo: deve invisibilizzare chi entro quei confini semantici è trattenuto, ma deve rimanere ben visibile come monito e possibilità di esclusione. 'Umberto I di Cosenza era luogo di segregazione per chi non trovava altre caselle sociali disposte ad accoglierlo; luogo in cui individui, per varie ragioni considerati inutili, entravano in un processo ben organizzato di invisibilizzazione del proprio specifico umano.
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