Splendori e miserie dell'impegno. L'impegno civile degli scrittori, da Manzoni a Murgia
Nella Storia i grandi balzi in avanti compiuti lungo il sentiero della civiltà sono stati ispirati dagli uomini di pensiero, intellettuali, filosofi che con la loro visione scuotevano le coscienze e facevano percepire come realizzabili nuovi scenari più progrediti, migliori per la complessa e contraddittoria società umana. Nell’era caotica dei social media e del conformismo mediatico, queste voci appaiono confuse, prive di vigore permeante, incapaci di risvegliare il pensiero critico, narcotizzato dal flusso incessante di dati. Le persone di cultura e gli scrittori, in particolare, avvertono la necessità di tracciare una rotta, di denunciare, come sentinelle della verità. Tuttavia, nell’epoca dell’immagine e del politicamente corretto, anche questa attitudine può sembrare una posa, una strategia di marketing. Difendere gli oppressi, gli ultimi può diventare un’autocertificazione della propria superiorità morale, che rende irrimediabilmente vana ogni buona intenzione. Per questo è bene tenere a mente che l’impegno civile è, sì, responsabilità verso gli altri, ma non può prescindere dall’impegno verso la propria autenticità e verso la scrittura.