Dia de los muertos in Oaxaca. Contaminazioni tra sacro e profano
Visitare l'America Centrale e il Messico, culla delle antiche civiltà precolombiane è già di per sé affascinante. Le soprese possono essere tante nell'incontrare usi e costumi particolari che richiamano riti ancestrali caratterizzati dalla commistione tra sacro e profano. Dalla ricerca sul campo, grande stupore desta la commemorazione dei defunti che si trasforma, ogni anno, in una specie di carnevale con un'esplosione di colori che inebriano coloro che sono attratti da questo rituale sui generis. Ammirando tutto ciò a Oaxaca, ci si rende conto che si tratta non tanto di una mesta commemorazione, ma di una vera e propria festa. Il presente lavoro di ricerca investiga il costume e la storia di un popolo che ha subito nel tempo diverse situazioni di cambiamento relative alle dominazioni e alle religioni europee che si sono inserite prepotentemente nel contesto indigeno. Un tratto distintivo consiste nel modo in cui si è tentato di ripercorrere le tappe della storia di Oaxaca e dei suoi dintorni. Reminiscenze e rituali che hanno segnato il tempo di miti e leggende, lasciando tracce indelebili nel tessuto socioculturale messicano. Dalla struttura sociale tipica del mondo messicano e sudamericano in genere, al contesto latinoamericano si possono cogliere i tratti salienti di pratiche sociali e religiose intrise di sacro e profano. Per l'uomo religioso la comparsa della vita è un mistero, non è una breve apparizione nel tempo tra un nulla e l'altro, ma è preceduta da una pre-esistenza e continua in una post-esistenza.