Il testamento di Palazzo Fragalà

Il testamento di Palazzo Fragalà

In un paese della provincia siciliana, nel giugno del 1969, la cameriera di palazzo rinviene nascosto in un libro della biblioteca il testamento olografo del barone Rolando Fragalà, ancora in vita. Nel lascito è forte la sua volontà di donare una cifra ingente, senza nulla in cambio, a colui che sarà in grado di fondare una banca popolare. Lo scopo è quello di favorire lo sviluppo economico e sociale del paese in cui si vive. Nonostante il periodo sessantottino in Sicilia si respira ancora un'aria pregna di involuzione culturale; già si delineano all'orizzonte personaggi mafiosi, coscienti della propria forza organizzativa e militare, e figure legate alla sinistra anche estrema che vogliono esprimere con determinazione il proprio libero pensiero. Le due forze si inseriscono in un tessuto sociale tradizionalmente asfittico generando situazioni forti e controverse. La grande somma di danaro stimola l'appetito di diversi personaggi senza scrupoli pronti a sgomitare pur di raggiungere l'ambito obiettivo.
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