Serbia e crisi balcanica (1908-13). Il carteggio dell'addetto militare italiano a Belgrado

Serbia e crisi balcanica (1908-13). Il carteggio dell'addetto militare italiano a Belgrado

I Balcani dalla fine del XIX secolo diventano un'area di particolare interesse per l'Italia, che a sua volta, rappresenta per le élite politiche balcaniche un modello per la realizzazione dell'unità nazionale, un esempio da imitare per gli emergenti Stati nazionali, al punto che la Serbia, nel suo contradditorio ruolo di forza unificatrice dell'area jugoslava, sarà in quegli anni considerata il "Piemonte" dei Balcani, definizione utilizzata dai consoli italiani a Belgrado sin dall'epoca di Cavour. Le fonti utilizzate sono quelle dell'Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito (AUSSME). Gli ufficiali italiani impegnati nei Balcani - addetti militari, membri delle commissioni per la delimitazione dei confini, esperti e delegati ai convegni internazionali, personale in servizio presso gli eserciti stranieri - offrono la loro esperienza tecnica e organizzativa nel processo di definizione politica dell'area, resa problematica dagli accesi contrasti fra nazionalità.
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