La gorgiera e il delirio

La gorgiera e il delirio

"Non ho mai desiderato una forma perfetta che fosse soltanto poesia e prosa insieme - per un non comprendersi rivolto a tutti con misera sofferenza per il poeta e il suo lettore. La poesia è decente quando è estranea a se stessa: da noi si genera tutto ciò che già sapevamo, gli occhi sono fissi per accogliere perfino una tigre - senza requie lei nella luce con la sua coda immobile. È ingiusto pensare che la poesia è soggetta agli angeli - umilmente si crede che siano dei demoni. Ma nei poeti si genera in luoghi conosciuti - la loro superbia è possanza della consapevolezza. Quale creatura irrazionale desidera il potere degli angeli che una sola lingua ciarlano in una casa non loro e che felici e gioiosi donano labbra e dita per non mutare a loro vantaggio la sua destinazione? Perché ciò che ieri era sano è stato disprezzato. Tutte le creature non hanno idea di come io sia triste e che invano ho cercato una maniera per odiare l'Arte con estrema severità."
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