Dovevamo volare con un'ala soltanto
Orfani di guerra: figli a metà, benché privati di un'ala familiare hanno fatto leva su quella rimasta per prendere slancio e dare un senso al futuro del loro cammino. Uniti da un sentimento di amicizia mai venuto meno, sono saliti sull'altalena del tempo per aprire squarci nella memoria e raccontare il diverso trascorrere della vita. Il periodo ricordato in collegio è soltanto un pezzetto del mosaico che si forma a più voci fra storie di grandezza, cadute, riscatti, illusioni, cocenti delusioni o avvenimenti di straordinaria, piacevole normalità. Esiste atto di generosità più grande di quello del donare sé stessi agli altri? Troviamo la risposta sia nel missionario che ha scelto l'Africa anche per morire sia in chi si è sacrificato ininterrottamente fra le mura domestiche in modo da alleviare le sofferenze dei propri cari. Molti di quei collegiali si sono affermati nei più disparati campi professionali (arte, cultura, ricerca, insegnamento, imprenditoria) con la tragica eccezione di qualcuno che non è riuscito ad affrontare il mondo. Non mancano vicende curiose ed esilaranti, agrodolci avventure sportive e delicati tocchi romantici.
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