Crisi, tendenza alla guerra e classe
Perché il keinesismo non può più essere una risposta alla crisi? Che funzione ha oggi la rendita fondiaria sullo sfruttamento dei popoli del mondo? Può il movimento "No debt" essere una risposta al crollo italiano? Cosa nascondono il progetto TAV e il riassetto logistico dell'area europea? Quali strumenti utilizza l'imperialismo per la difesa dei propri interessi? Come si strutturano i modelli rivoluzionari? Nelle pagine di questo libro denso, ricco di riferimenti, spunti di riflessione e mai scontato o accademico, si pongono tante domande e si spinge il lettore a cercare in autonomia le risposte. Scritto da due detenuti politici italiani, "Crisi, tendenza alla guerra e classe", prova a saldare tra loro i diversi aspetti strutturali che caratterizzano la crisi del sistema di produzione capitalistico, portandone alla luce le molteplici connessioni. Realizzare una ferrovia superveloce e rubare l'acqua alle popolazioni indiane non sono argomenti separati tra loro, ma le facce di una stessa medaglia. Un libro per chi vuole tornare a pensare con la propria testa.
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