Gesù raccontato ai bambini capitalisti. Un Vangelo laico, ma non ateo per i figli del mondo globalizzato
Come raccontare ai bambini o ai ragazzi di oggi, cresciuti dentro un sistema capitalista secolarizzato, la storia di Gesù? E quella storia può avere ancora un senso per loro? Può ancora insegnare qualcosa o indicare una direzione? Ed è davvero possibile liberarla dalla dimensione religiosa che le è stata cucita addosso prima da Paolo di Tarso e poi dalla Chiesa? Gérard Thomas è partito da questi interrogativi, ma poi la narrazione di quegli eventi così lontani eppure ancora così vivi gli ha preso la mano, e ne è venuto fuori un racconto che si propone come un piccolo divulgativo saggio teologico e forse anche come una sorta di nuovo «vangelo apocrifo», laico ma certamente non ateo. Un libro in cui si racconta una vicenda prima di tutto umana, che parte da una dodicenne rimasta misteriosamente incinta in un villaggio polveroso della Palestina e finisce con un ragazzo crocifisso su una collina di Gerusalemme, e in cui si ripercorre una storia che continua ad appassionare, coinvolgere, commuovere, e che forse potrebbe riuscire anche a spiegare in che modo la parola di Cristo, di fatto così poco ascoltata da chi avrebbe dovuto difenderla e diffonderla, sia ancora oggi così profondamente rivoluzionaria.