Keffaya. E ora di finirla
Conflitto tra Israele e Palestina, uno scontro che affonda le sue radici nel passato, una guerra nella quale le ragioni di entrambe le parti sono confuse da bombe, ritorsioni, sangue di cittadini inermi. Forse è l'essere umano in senso lato il colpevole di tutto: il palestinese o l'israeliano, certo, ma anche l'occidentale che assiste da lontano, che si prodiga in aiuti di facciata, senza impegnarsi veramente a soffocare una guerra che sta spezzando vite e speranze, che costringe i bambini a nascere e crescere in campi profughi, con l'orrore davanti agli occhi. E in questo contesto che opera Vanni, giornalista italiano inviato per raccontare il conflitto, che affianca presto Helga, cooperante norvegese per un'organizzazione umanitaria. Vanni conoscerà poi l'israeliano Elia e la palestinese Sahida, giovani che desiderano gettare le basi per un riavvicinamento tra i due popoli. Riportando nei suoi articoli tragiche testimonianze, profonde riflessioni, descrizioni coinvolgenti di paesaggi deturpati, Vanni racconta inganni e intrighi, ma anche il lato umano e quotidiano di chi vive il conflitto in Terrasanta sulla propria pelle. E sullo sfondo il mistero di un antico documento che dimostrerebbe che Gesù non è mai risorto e che rischierebbe di far crollare la credibilità della Chiesa.
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