Rotatorie

Rotatorie

"Forse ogni città ha il suo mormorio - la sua psiche chiacchierante, giorno e notte. Il mormorio di Padova è complesso, delicato, a volte tragico, spesso bonario, ironico, malinconico, talvolta ipocrita. E segnato dal cattolicesimo. Su quel mormorio, su quella psiche, a volte emergono gli scrittori - che lo fissano e fermano, il mormorio, in modo tale che una città appare anche come corpo scritto: scritto nel tempo. A Padova è successo che sia passato (rapidamente) Nievo - che ci siano tracce scritte da lontano (Livio?) - e giù fino a Ruzante, Foscolo, Boito, altri: ma è soprattutto nella seconda metà del '900 che è aumentata la scrittura delle voci (della psiche) della città." (dalla Prefazione di Giuliano Scabia)
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