Renzo, Lucia e io. Perché, per me, «I promessi sposi» è un romanzo meraviglioso
"Leggere un classico è come visitare i sotterranei di una città. In superficie, alla luce del sole, si stratifica il mutamento, ma lì sotto, si può individuare l'articolazione delle fondamenta, affascinanti, labirintiche, come le sinopie sotto gli affreschi." Questo libro è un percorso nei sotterranei dei "Promessi sposi", e Fois la guida che ci conduce a scoprire un sorprendente sistema di vasi comunicanti tra letteratura, pittura, musica e cinema. Cosa lega Renzo a Ulisse, Lucia a Elena di Troia, la peste che si porta via la piccola Cecilia alla bimba con il cappotto rosso di "Schindler's list"? E cosa c'entra la contorsione del Laocoonte con don Abbondio? Nessuno stupore se ci si imbatte in Rossella O'Hara che dialoga con Federigo degli Alberighi e don Rodrigo; o se si scopre che Renzo e Lucia sono i cugini del Nord dei personaggi della Terra trema di Visconti... Fois svela l'ambizione di Manzoni, ma anche la ricchezza di un capolavoro che non teme il tempo, i programmi scolastici, gli insegnanti annoiati e i lettori pigri.