Dietro il divano. Lettera-manuale per giovani analisti (se ce ne sono ancora)
"Dietro il divano" non c'è un professionista inossidabile che saprebbe tutto quello che gli serve, ma qualcuno che si espone di volta in volta al rischio necessario di reinventare il suo sapere a seconda di quello che gli viene detto da chi lo viene a trovare. E a questo qualcuno, soprattutto se è agli inizi della propria esperienza, che si rivolge questa lettera affettuosa, scritta in modo tale da poter servire anche come un manuale: insomma come una serie di suggerimenti essenziali, dei quali gli psicanalisti principianti potrebbero servirsi, nelle proprie esitazioni, come di un riferimento, se non come una guida. Del resto, questo aspetto didattico non è destinato solo agli psicanalisti principianti, ma anche a chiunque si ritenga in dovere di ascoltare qualcun altro. Dietro il tono cordiale e scherzoso dei suggerimenti, si nasconde però una questione serissima, anzi un vero bivio: cari amici, vi si aprono davanti due vie, una delle quali (quella stretta) continua la strada aperta un giorno da Freud, mentre l'altra (quella larga) porta nell'illusione del professionismo. La questione posta è quella, ancora tutta da inventare, di una politica della psicanalisi nel XXI Secolo.
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