La corporeità dello spazio. Sulla fisiognomica dell’architettura

La corporeità dello spazio. Sulla fisiognomica dell’architettura

Il volume, attraverso un ampio atlante di immagini dell’arte figurativa e dell’architettura, indaga le relazioni che intercorrono fra il corpo, lo spazio e le emozioni e come queste influiscano sulla nostra esperienza e percezione della realtà. Lo spazio non si muove, ma invita al movimento, sia quando è risonanza empatica, come la sensazione d’espansione vissuta al di sotto di una cupola, sia quando è un moto del corpo, come il girare su se stessi nell’osservare qualcosa, in un percorso circolare o su una scala elicoidale. Lo sguardo fisiognomico ci rivela come non esista confine tra dentro e fuori: l’architettura, al pari di un corpo, possiede modi caratteriali che risuonano in noi. Posture, gesti ed espressioni sono correlati fisici di emozioni che possono incarnarsi in rispettive qualità di luce, forma e materia dello spazio. Il corpo è il grado zero, si fa paesaggio o stanza, spazio o emozione, perché nel suo essere-espressivo è modo e misura del mondo.
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