Il ramo d'oro
Come si legge nell'Eneide di Virgilio, Enea è destinato a scendere nelle oscure case di Ade, nel mondo delle ombre e dei morti, per conoscere il senso della sua vita, e trova, in un'antica selva, il ramo d'oro, un segno che la madre Venere, e gli dei, gli concedono di entrare, di penetrare nel mistero delle tenebre, e di tornare poi alla luce del sole, tra gli altri uomini, e di portare loro la Verità, di guidarli alla terra promessa: un compito immane, tremendo, ed un'avventura esaltante, a cui non ci si può sottrarre: ansia, dolore, e anche disperazione: un uomo fragile, atterrito dal peso di quella missione; lo attendono la felicità, la pienezza dell'essere, ma, intanto, è costretto a rinunciare ad ogni certezza, ad abitudini rassicuranti, e piacevoli: ma è stato prescelto, e non ha nemmeno senso parlare di benedizione o di maledizione.
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