Quot dies
"Un poema? Sì. Non vi si narrano gesta eroiche di personaggi calzati di coturni, né - tanto meno - si rappresentano intrecci e miracolosi amalgami del divino con l'umano. Chiamate a testimonianze impossibili, fugacemente, sono le divinità screditate delle religioni naturali ed effigiate su materiali plebei. La o le plebi tentano, per mio mezzo, occupare per sé qualche angolo dello spazio letterario classico, ridefinito a una misura più modesta. La storia ha lavorato in modo da creare dei tipi umani, me compresa, in modo che questi, pur nelle differenze di genere, di età, di temperamento e istruzione, risultano stranamente omogenei e dunque, intercambiabili nel sistema dei ruoli inscritti in e vincolati da la matrice storico sociale prodottasi. E i riti implicano, non solo la reiterazione dei fatti, ma l'intercambiabilità dei soggetti e il loro sottostare alla condizione sacrificale e alla fatalità. Una fatalità senza divinità e senza trascendenza, senza magie e senza attese palingenetiche, dove è però possibile incontrarsi con la difficile terrestrità dell'altro, tanto speculare alla propria, e libera - spero - dal lirismo di maniera".
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa