Poetando con lo specchio
Dalle liriche dell'artista Antonella Soddu, si avverte come, attraverso il poetare, riesce a creare delle pennellate attraverso le note musicali; simboli pronti a creare particolari armonie musicali da definire celestiali. E proprio attraverso la sua spedita penna, la quale sembra slittare sulla carta come gli sci sulla neve, che dagli scritti si evince come la poetessa riesca a ridurre tutto all'essenziale. La sua metrica di espressione va oltre il bello a causa di una sensibilità che assume coloriti superlativi molto evidenti dalle letture di alcune poesie cariche di ipersensibilità e desiderio di manifestare ciò che in modo celato nasconde nel più profondo della sua anima. Ricorderei il concetto di "bello" che si ritrova nella silloge "Il Giardiniere": "Lo curo, lo curo mia cara. perché diventi il più bello".
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