Il voto
Non si può chiudere la porta al passato. Cancellando ciò che avvenne lui riaffiorerà sotto altre forme, mettendoci nuovamente innanzi alle nostre paure, ai nostri errori, ma donandoci sempre una nuova occasione per riscattarci e scacciare così i demoni che ci hanno perseguitato negli anni, tormentandoci senza tregua finché non saremo capaci di comprendere fino in fondo le nostre scelte. Ogni cosa che accade non è mai per caso, ma fa parte del disegno divino, che ci indica la strada per convincerci ad affrontare una volta per tutte la nostra vita, anche quando sembra che sia già stata scritta. "Fallo morire. Non lo voglio!". Questo racconto inizia da qui, dalla paura del diverso, dall'egoismo di un uomo che davanti alla possibilità di veder nascere un figlio malato improvvisamente prova paura, desiderando che egli muoia. Ma la perdita sarà peggiore di quanto lui stesso potesse immaginare, facendolo vivere a lungo con un enorme senso di colpa che lo allontanerà anche dalla sua primogenita, Silvia, che però non si arrenderà, e continuerà a ospitare dentro di sé lo spirito vitale del fratello. "Fammi vivere, Silvia" lui le sussurrerà una notte, e lei si legherà a quella preghiera tramite una promessa: un voto. Ma poi bisogna avere anche un'altra cosa: ognuno di noi ha bisogno di un suggeritore, un qualcuno che anche quando è notte e si è stanchi, o si è stremati dalla vita, ci dica precisamente le parole che dobbiamo scrivere.
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