Non c'è morte più volenta del crescere

Non c'è morte più volenta del crescere

"Il titolo di quest'opera poetica del giovane autore Matteo Bennati si apre come una porta, spalancata al pari sugli inferi e sul paradiso. La forza espressiva, dalle suggestioni radicali, che è già in premessa, sancisce infatti un terreno estremo ed ultimativo della propria persona, l'uso di una parola spigolosa e scavata nelle profondità dell'io. L'ossimoro morte-vita, morte-crescita, eros e thanatos, equivale a quelle fasi che, nel processo vitale, sono determinate dalla fine ed inizio. Di là dal fatto strettamente letterario, questo grande murales espressivo-poetico, somiglia molto a quelle grandi icone dipinte sui muri nelle metropoli, dove il conflitto umano è ancora una volta la contrapposizione più delirante fra la vita e la morte, fra la vita che non vuole farsi sopraffare dall'annientamento e disumanizzazione prodotta dall'epoca post-moderna." (Dalla prefazione di Mattia Leombruno Presidente della Fondazione Mario Luzi - marioluzi.it)
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