Hostage city
Accapigliarsi. Correre a perdifiato mano nella mano. Poi, stringersi. Infine, separarsi o ricongiungersi. Un fratello e una sorella gemelli vivono in una villa di campagna, felicemente isolati dal resto del mondo. Un giorno decidono di fuggire in auto, verso la grande città, esotica e misteriosa. Hanno un incidente. Lei, sbalzata fuori dall'auto e soccorsa da due misteriosi individui, inizia la sua personale odissea. Lui, per una di quelle misteriose metamorfosi romanzesche, viene diviso in due dalle lamiere dell'auto e (invece di perdere la vita orrendamente mutilato) si sdoppia in due personaggi diversi che seguiranno due destini autonomi. Intanto la peste comincia ad infuriare in città. "Hostage City" è una storia di esistenze lacerate, di ricerche infruttuose e di peregrinazioni fatali. Di migrazioni. Di cesure e raccordi. E un romanzo-sogno, che funziona per montaggio spettrale: alla normale successione temporale viene sostituito l'assemblaggio di materiali eterogenei. Al lettore il compito di congiungere, raccordare, tessere insieme (come le parche), parabole e destini.
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