Il superficiale splendore del mare
Secondo di una trilogia di cui costituisce la parte più travagliata e sofferta, il romanzo intende indagare la profondità della solitudine, l'ineluttabilità della morte e, attraverso il dolore che da entrambe si genera, la necessità e l'impossibilità di credere in un Dio che possa salvarci da noi stessi e dal bisogno intimo, morboso e naturale di cedere al dubbio. L'azione si apre in una stanza in cui il protagonista ha appena assassinato la sua ragazza. Viene arrestato, condannato all'ergastolo e chiuso in una cella, in cui conosce gli stadi progressivi e successivi di una solitudine sempre più profonda eppure via via più feconda.
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