Democrazia, potere, alterità
Come ha sottolineato Alain Badiou, il sintagma "filosofia francese" può sembrare contraddittorio perché la filosofia o è universale o non è. Pensare di declinarla in una dimensione nazionale, confinandola per giunta in una temporalità ristretta come quella del Novecento, può apparire in aperto contrasto con la missione cosmopolita del filosofare. Al tempo stesso, e senza mettere in causa la vocazione universalista del pensiero critico, occorre riconoscere che esistono dei "momenti filosofici", intendendo con essi delle localizzazioni singolari dell'invenzione filosofica, degli istanti creativi che, per quanto localmente e temporalmente circoscritti, assumono risonanza universale. Uno di questi è rintracciabile nella riflessione di alcuni pensatori che hanno attraversato la seconda metà del Novecento francese e sui quali, con l'intento di metterne in evidenza linee di divaricazione e di tangenza, si sofferma lo sguardo dell'autore del presente volume.