Roberto Bracco. Il novelliere dimenticato
Se la censura fascista non lo avesse stroncato, Roberto Bracco occuperebbe oggi sicuramente un posto molto diverso nel panorama della letteratura italiana. Fu apprezzato anche da Benedetto Croce che si rammaricava per l'oblio nel quale lo scrittore stava scivolando e a cui sarebbe stato successivamente condannato. Meglio conosciuto per la produzione teatrale, Bracco era stato anche autore di novelle che questo testo si propone di rileggere, individuando quegli elementi che, infrangendo gli schemi naturalistici e veristici, anticipano addirittura l'opera pirandelliana. Utilizzando l'immagine della smorfia, che attraversa tutti i volumi di novelle insieme ad altri simboli che adombrano l'idea di deformazione come gli specchi e le ombre cinesi, Bracco prova a cogliere gli aspetti più paradossali della vita, contemporaneamente tragici e ridicoli, rappresentandone, con straordinaria efficacia, le contraddizioni e le assurdità.
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