«Ioachim posuit verba ista». Gli pseudoepigrafi di Gioacchino da Fiore dei secoli XIII e XIV
Nel secolo successivo alla morte di Gioacchino da Fiore (1202) numerosi commenti profetici, vaticini e oracoli furono falsamente attribuiti all'abate calabrese. Soggetti disparati cercarono di appropriarsi della sua autorità profetica e apocalittica, per proiettare e consacrare nella prospettiva ambigua dei tempi ultimi le vicende politico-ecclesiastiche più rilevanti del '200: lo scontro fra il papato e la dinastia sveva, i conflitti fra angioini e aragonesi, le lotte al vertice della Chiesa romana e negli ordini religiosi. Il volume offre una panoramica su tradizione manoscritta, circolazione e diffusione delle opere, sui contesti storici in cui presero forma e sugli scopi polemici cui furono destinate: un patrimonio dottrinale che, nato come arsenale di propaganda, contrassegnò l'immagine e la fortuna di Gioacchino fino ai tempi moderni.