Cultura oltremontana in Lombardia al tempo degli Sforza (1450-1535)

Cultura oltremontana in Lombardia al tempo degli Sforza (1450-1535)

Eletto duca di Milano nel 1450, Francesco Sforza inaugura una nuova dinastia che cerca di legittimare attraverso una politica culturale ispirata a quella della corte di Borgogna. Il gusto artistico di Filippo il Buono (1420-1467) e di Carlo il Temerario (1467-1477) impongono un rinnovamento della musica, della letteratura e della pittura che si diffonde in tutta Europa attraverso i canali diplomatici ed economici. Milano ricopre un ruolo essenziale nella ricezione e nella diffusione del modello borgognone in Italia, grazie ai suoi rapporti politici privilegiati con la Francia e il ducato di Savoia, che favoriscono l'acquisto di opere d'arte e il reclutamento di artisti, e grazie alla sua situazione geografica alle porte delle Alpi. Nel 1479, l'avvento di Ludovico il Moro determina un orientamento più italiano del gusto della corte sforzesca e l'attività di artisti quali Bramante e, soprattutto, Leonardo, contribuisce all'elaborazione di un modello lombardo che si diffonde a sua volta a nord delle Alpi e che permette di forgiare un'identità culturale propria al ducato. I diversi saggi che compongono il volume servono proprio a comprendere questi processi, le dinamiche della trasmissione di modelli nordici, la loro elaborazione da parte di artisti lombardi e settentrionali a contatto con l'arte leonardesca nella Milano sforzesca.
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