Giotto e i francescani. Tre paradigmi di committenza
Alcune delle più importanti imprese pittoriche "francescane" di Giotto e della sua vasta bottega (a Pisa, Firenze e Assisi) sono qui studiate da uno dei maggiori esperti internazionali di arte italiana del Trecento. Nel corso dei primi vent'anni circa del Trecento, infatti, l'Ordine francescano - cui tutte queste opere fan capo - subisce profonde trasformazioni, in stretto rapporto con le vicende della Chiesa migrata ad Avignone, e con l'evoluzione economica, finanziaria e politica delle città che costituiscono gli scenari degli avvenimenti, Pisa, Firenze, e Assisi. L'Ordine francescano, legato, per un verso, ai principi e alle scelte radicali del Fondatore, e per un altro fortemente partecipe della società contemporanea, e in strettissimi rapporti con i banchieri fiorentini e le élites intellettuali, ridefinisce la figura di Francesco, e la presenta in modi che Giotto, come Gardner ci indica, riesce a rappresentare con straordinaria efficacia visiva e propagandistica. Ne deriva un quadro movimentato e colorito, ben lontano dall'immagine stereotipata che spesso si dà dell'artista e dei suoi committenti.
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