Walter Benjamin
Ai funerali di Hannah Arendt, Hans Jonas diede un’immagine precisa di questa vecchia esule ebrea con una piccola frase: «Hannah aveva il genio dell’amicizia». E in effetti molti degli scritti della Arendt vivono di amicizia, del ricordo di amicizie spezzate o impedite dall’avanzare della barbarie. Così, tra ricordi e pensieri, aneddoti e ipotesi interpretative, in questo breve ed emozionante testo dedicato all’amico Walter Benjamin – figura tra le più grandi del pensiero critico e filosofico del Novecento – si disegna la storia di un’intensa amicizia intellettuale e umana, in cui l’intimità degli affetti si ricompone con gli eventi della Storia, dando vita a una rinnovata unità tra la responsabilità che nasce dal testimoniare il passaggio di un’esistenza eccezionale ormai spezzata e la necessità di dar conto dei segni vergati nella memoria dagli eventi inesorabili del mondo.