Lexicon Devil. La breve vita e la rabbia senza tempo di Darby Crash e dei Germs
Nessun gruppo come i Germs ha mai meritato di essere davvero definito «maledetto». E nessun libro come Lexicon Devil è mai stato scritto per fare spazio alla storia di una band che non si è limitata a solcare le torbide acque del primo punk californiano né, come ci si potrebbe aspettare da un gruppo qualsiasi, a salire su un palco imbracciando basso, chitarra e batteria. Per queste ragioni parlare dei Germs equivale ad addentrarsi in una regione sconosciuta, un luogo dove convivono sessualità e manipolazione mentale, sarcasmo micidiale e droghe di ogni tipo, culti sconosciuti e inquietanti allucinazioni. Pagina dopo pagina, insieme a un massiccio - e inedito! - apparato fotografico, la vita breve ma intensa dei Germs torna a urlare le sue ragioni insieme a surfisti, senza tetto, ladri matricolati, skinhead, ninfette, artisti degli underground più sotterranei che si possa immaginare e ragazzini masochisti folgorati dalla luce del punk.