A quattro anni dal terrore
In ogni epoca c'è sempre stato qualche eroe che per preservare le sorti dell'umanità, ha dovuto fronteggiare pericoli irrazionali. Da Omero a Sofocle, da Tucidide a Shakespeare fino a Philip K. Dick, storia e letteratura hanno narrato le gesta di uomini che si ergevano ad unici baluardi di catastrofi imminenti. Nell'anno 2058, la fluttuazione temporale è disarmonica: presente e futuro diventano incognite di una disequazione chiamata radioattività residua; il pianeta terra sta implodendo di un'entropia diversa da quella dell'universo; non è caos fisico, instabilità che sottende ad una nuova vita ma solo brama di potere, inerzia, bieca speculazione. La solitudine del capitano Teseus è cosmica e senza soluzione; egli è prigioniero di una missione le cui fondamenta sono virtuali, perché inesistente è l'oggetto della sua ricerca: la redenzione del genere umano. Non è nel prodigioso minerale denominato xeryon, che è riposta la salvezza del pianeta terra, né nelle leggi della relatività ristretta, ma in un mostro cui gli uomini danno il nome di compassione.
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