Il sesto libro

Il sesto libro

India, fine della seconda guerra mondiale. In treno, durante il viaggio di ritorno verso Calcutta dove lo attende una nave per riportarlo in Italia, Sabbetay ripercorre la propria esistenza caratterizzata dalla sua somiglianza fisica a Gesù Cristo, di cui, via via, ha copiato i gesti ed il modo di parlare, allo scopo di vivere negli agi senza impegnarsi a fare nulla. Proprio a causa di tale aspetto ieratico, si vede consegnare, da un santone morente, un libro antico, il sesto libro dell'Antico Testamento, di cui gli Inglesi e le frange indipendentiste ebraiche danno la caccia per accampare, entrambi, diritti di proprietà sul Canale di Suez. L'interesse per il libro è enorme, sia per gli inglesi, che vogliono mantenere il controllo del Canale, sia per gli israeliani, che contano di vedersi assegnare l'Egitto, loro antica vera terra di origine, con il Canale stesso, piuttosto che la Palestina, terra di sassi priva di valore strategico e politico. Nonostante la propria indole pigra, Sabbetay affronterà situazioni avventurose che lo porteranno prima a Cipro e poi in Italia, da cui ripartirà immediatamente per...
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