La Costituzione tradotta nelle lingue e nei dialetti regionali italiani
Le lingue “di minoranza” e i dialetti, per la loro concretezza, musicalità e capacità evocativa, riescono non solo nella poesia, nel teatro, nella musica, ma anche nel più (apparentemente) “freddo” diritto, a rendere più vive regole, concetti, principi, e non solo emozioni, ricordi e sentimenti. La lettura, preferibilmente ad alta voce, delle basilari (ma non esclusive) 21 varianti regionali della nostra unitaria Carta darà conferma, al lettore più attento, della capacità della lingua “di minoranza” e del dialetto di rendere ancor più bella, viva e permeante la Costituzione nell’agire quotidiano di ogni cittadino o uomo delle Istituzioni.
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