Per una scuola giusta ed efficace
Per una scuola giusta ed efficace: In una società della conoscenza, la formazione del maggior numero possibile d'individui è indispensabile, ma non necessariamente di tutti, e non al più alto livello. I governi, fortemente ispirati dalle organizzazioni internazionali, navigano a vista tra diverse preoccupazioni: ridurre i costi dell'educazione o farli pesare sugli individui; garantire l'innovazione, quindi un bacino di reclutamento sufficiente per disporre di dirigenti e di ricercatori d'alto livello; infine, limitare la democratizzazione allo stretto necessario, sia per ridurne il costo, sia per non dare a tutti i mezzi intellettuali per comprendere da dove vengono le crisi... La congiuntura economica, l'evoluzione della società e del sistema educativo potrebbero dissuadere da ogni azione. Partiamo dal principio che il peggio non è mai sicuro, e che una parte dei professori, dei responsabili, dei ricercatori e dei cittadini sperano in una scuola più giusta, dunque più efficace per i ragazzi. Nessuno possiede una soluzione-miracolo per combattere le disuguaglianze e l'insuccesso scolastico. Il problema non è puramente tecnico o didattico; la pedagogia differenziata suppone un'evoluzione profonda del sistema educativo, una nuova organizzazione dell'insegnamento, che esiga a sua volta un diverso esercizio del mestiere, quindi una formazione degli insegnanti più approfondita in didattica, una valutazione, nella gestione dell'eterogeneità, ma anche uno sviluppo di competenze collettive come appannaggio delle scuole.
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