Tarquinia. L'abitato e le sue mura. Indagini di topografia storica
Nei primi del Novecento il grande archeologo romano P. Romanelli apriva la grande stagione di ricerche che avrebbero portato in via definitiva a riconoscere nella collina della Civita l'eccezionale sede dell'antica metropoli di Tarquinia. A distanza di più di settant'anni, le indagini dell'Università degli Studi di Milano mettevano in luce il fulcro attorno al quale si era aggregata la primigenia comunità tarquiniese al 'complesso monumentale' e iniziavano le operazioni di scavo che avrebbero permesso di rileggere le fasi arcaiche del maestoso tempio poliadico dell'Ara della Regina. I risultati di questi trentennali scavi, raccolti all'interno dei volumi di questa Collana, permettono oggi di seguire i cambiamenti della cultura tarquiniese in rapporto a due contesti chiave che si sviluppano dal Bronzo Finale alla piena età Imperiale. Tuttavia, dal punto di vista urbanistico risultava oramai indispensabile programmare un'indagine che permettesse di studiare il pianoro in diacronia, tenendo conto di tutte le emergenze archeologiche che lo caratterizzano.
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