Everest solo. Orizzonti di ghiaccio
Un classico di montagna su un'impresa che ha cambiato la storia dell'alpinismo moderno.«L'impossibile è solo qualcosa che non è ancora stato fatto» – Reinhold Messner«Messner aveva osato salire sull'Everest in agosto, cioè durante il monsone, quando non c'era nessuno non soltanto sulla montagna ma neanche ai campi base. Nessuno tranne lui. L'Everest senza ossigeno e soprattutto lo stile alpino integrale avevano cambiato in brevissimo tempo l'approccio ai 14 giganti della Terra» – Alessandro FilippiniIl 20 agosto 1980 Reinhold Messner raggiunse la vetta dell'Everest, solo e senza ossigeno. Il racconto di questa impresa straordinaria è al centro di Everest Solo , che narra anche il suo lungo viaggio attraverso il Tibet, una regione misteriosa e inaccessibile dominata da giganti di ghiaccio, costellata di monasteri spesso in rovina e percorsa da interminabili carovane di yak. Attraverso le pagine sull'ascensione, vediamo anche tornare in vita i leggendari alpinisti che hanno preceduto Messner: Mallory, Irvine e Wilson. E nella luce abbacinante, immerso nell'aria sottile, misurandosi con la spossatezza, con il pericolo e, a tratti, con la disperazione, Messner riflette sulle motivazioni che spingono quanti si cimentano con gli Ottomila. E le condivide con i lettori insieme alle pagine del diario della sua compagna di viaggio Nena Holguín, che seguì dal campo base la sua incredibile impresa.