Il paese mormora. Le indagini del commissario Berté
Non c'è pace per Berté. Anche tra i monti verrà coinvolto in un caso risalente ai primi anni Settanta. «Un maniero quasi inghiottito da alberi alti, nodosi, incombenti, circondato da un prato lasciato volutamente incolto... L'erba cresceva selvaggia come una prateria e in un angolo, lontano da tutto, uno straripante roseto che in primavera si copriva di fiori rosso sangue... Un giorno, come in una fiaba, la principessa finì col pungersi con una spina... E non fu più una fiaba, ma una tragedia...» Una vacanza è quella che ci vuole per il commissario Berté, stressato dall'ultimo caso. Perché dunque non andare in montagna, con 'la' Marzia? E così il commissario si ritrova in un paese della Val Camonica dove pensa di poter riposare, lasciandosi alle spalle il male. Ma non c'è pace per Berté. Anche tra i monti verrà coinvolto in un caso risalente ai primi anni Settanta. La tragica fine di Celeste Re, una ragazza precipitata in un burrone durante una gita con sette amici, dà l'avvio a una serie di congetture: sarà caduta accidentalmente o qualcuno l'ha spinta nel baratro? E, in questo caso, perché? Le ipotesi sono tante, il silenzio delle persone coinvolte, unito al mormorio maldicente del paese non facilitano il compito di chi cerca di sbrogliare la matassa dei sospetti e dei moventi. Berté, pur non avendo un incarico ufficiale e senza avvalersi di mezzi tecnici, ma solo grazie alla sua logica e alla sua capacità di "far parlare la gente", riuscirà a ricostruire la vicenda... Tuttavia rimestare nel fango del passato è spesso pericoloso e non sempre la verità che viene a galla è quella desiderata da chi l'ha cercata.
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