L' oscurità bianca. Il tragico destino di un uomo solo nell'Antartide
Henry Worsley, all'età di cinquantacinque anni, salutò la famiglia e gli amici e partì da solo con l'obiettivo di attraversare l'Antartide a piedi. «La prosa di Grann è incalzante e rende il lettore totalmente partecipe dell'immensità dell'Antartide e della difficoltà estrema del viaggio compiuto da Worsley» – Los Angeles Time «Il talento narrativo di David Grann si dispiega pienamente nel racconto dell'incredibile impresa di Worsley e della maestosità dei 'paesaggi mortali' dell'Antartide» – Booklist «Pochi scrittori riescono come Grann a evocare in modo così immediato il rumore dei pattini delle slitte che incidono il ghiaccio e la sensazione della pelle bruciata dalle temperature polari» – Wall Street Journal «Un libro straordinariamente avvincente» – Daily Mail Henry Worsley era un marito devoto, un padre affettuoso e un ufficiale decorato dei reparti speciali dell'Esercito inglese, che credeva nell'onore e nello spirito di sacrificio. Ma era anche un uomo con un'ossessione: Worsley era ossessionato dal mito di Ernest Shackleton, l'esploratore polare che per primo cercò di raggiungere il Polo Sud e di attraversare l'Antartide a piedi. Shackleton non realizzò mai il suo sogno, ma riuscì a salvare i suoi uomini da morte certa assurgendo a statura di leader leggendario. Worsley era irresistibilmente attratto da queste imprese, acquistò cimeli e resoconti dei viaggi di Shackleton spendendo una fortuna, modellò il suo stile di comando su quello di Shackleton e decise che sarebbe riuscito là dove Shackleton aveva fallito: nella terra più inospitale al mondo. Nel 2008 compì un viaggio in Antartide con due discendenti dell'equipaggio dell'Endurance, e nel 2015, all'età di cinquantacinque anni, salutò la famiglia e gli amici e partì da solo con l'obiettivo di attraversare l'Antartide a piedi.
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