Nessuna pace col «nemico ingiusto»? Se sia lecito imporgli la democrazia dopo averlo sconfitto

Nessuna pace col «nemico ingiusto»? Se sia lecito imporgli la democrazia dopo averlo sconfitto

"L'eredità di Kant è più che mai contesa nella filosofia delle relazioni internazionali. In anni recenti è avanzata una lettura che lo propone come antesignano dell'interventismo umanitario e di quella dottrina programmatica che l'ONU ha sintetizzato nella formula 'responsibility to protect' (R2P). A questa linea interpretativa si contrappongono, con buoni argomenti, Oliver Eberl e Peter Niesen nello scritto qui tradotto, in cui si contesta la legittimità dell'esportazione della democrazia con strumenti coercitivi. Per la molteplicità delle questioni connesse, il saggio fornisce l'occasione per un bilancio sui contributi delle più giovani generazioni francofortesi in materia di diritto internazionale e sui recenti dibattiti intorno a Stati canaglia e istituzioni umanitarie, terrorismo internazionale e costituzionalismo cosmopolitico, combattenti illegittimi e 'guerre giuste'". (Dall'introduzione di P.P. Portinaro)
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