1918. Storia di un anno che decise le sorti della Grande guerra
«Gli ultimi due minuti trascorsero lentissimi. Poi ci fu un silenzio improvviso. Rimasero immobili a guardare i vapori che si allontanavano lentamente dalla terra di nessuno... Avevamo vissuto insieme un'esperienza che nessuno capirà mai.» Sono gli ultimi istanti della Grande Guerra; l'"inutile strage" sta per finire. È il 1918, l'anno che lo storico americano John Toland ci restituisce nella sua interezza, con una documentazione di primissimo ordine, fondata su testimonianze oculari, memorie, diari che raccontano la vita quotidiana di quei giorni nell'intero mondo occidentale. Riviviamo così, in pagine di magistrale tensione drammatica, la logorante guerra di posizione nel fango delle trincee, i disperati attacchi frontali, l'atmosfera delle capitali, gli intrighi diplomatici, le speranze e le aspettative della gente comune. I protagonisti del tempo — tra gli altri, Wilson, Lloyd George, Clemenceau, Lenin, Ludendorff, Hindenburg, Foch, Haig, Pershing sapientemente ritratti nella loro vita pubblica e privata, emergono con un taglio nuovo. Sullo sfondo, i grandi eventi politici destinati a mutare il corso della storia mondiale: i drammatici sviluppi della rivoluzione bolscevica, il progressivo sfaldamento dell'impero austro-ungarico e di quello tedesco, l'affermazione degli Stati Uniti come grande potenza, le controversie tra le nazioni per l'avvio delle trattative di pace.