#trashtalk. Provocazioni, follie, record e curiosità del basket americano
Durante una partita contro i Pistons nel 1988, Larry Bird guardò con aria sprezzante Dennis Rodman che lo stava marcando e poi gridò ai compagni: «Sono libero, passatemi la palla prima che qualcuno se ne accorga!». Ebbene, il trashtalking (lett. "parlare sporco") è proprio questo: rivolgere all'avversario in campo offese, insulti o commenti sarcastici con lo scopo di intimidirlo, disorientarlo, innervosirlo e naturalmente farlo sbagliare. Ebbene, che ci si creda o no, nella NBA questa guerra psicologica a suon di sguardi e parole è solo la punta dell'iceberg. Un enorme iceberg fatto di bizzarrie, exploit, polemiche, colpi di genio, provocazioni ed eccessi che da sempre contraddistinguono partite e giocatori. #Trashtalk prova a raccontarli tutti, o quasi. I lettori scopriranno le altre perfide battute di Larry Bird e gli aforismi di Jason Kidd; le follie "tricologiche" di LeBron James e le storie segrete del Dream Team; i motivi per essere pro oppure anti-Kobe; le stagioni indimenticabili e quelle che sarebbe meglio dimenticare; i migliori incontri al Madison Square Garden e le regole di gioco più cervellotiche; le prodezze dei rimbalzisti e i primati degli schiacciatori; i cestisti in punta di fioretto e i bad boys che ci vanno giù pesante; quelli che avrebbero potuto fare anche altri sport e quelli che avrebbero fatto meglio a darsi ad altri sport; i giocatori che sono usciti con una delle sorelle Kardashian e quelli che sono entrati in galera; gli improbabili numeri uno dei Draft e gli esordienti che poi hanno bruciato le tappe; gli allenatori di talento e gli "impostori" del coaching; gli stranieri che hanno il gioco nel sangue e i pochi italiani che finora ci hanno fatto sognare. Prefazione di Rudy Gobert.
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