Coco Chanel
Esiste un prima e un dopo Chanel. Prima le donne avevano bisogno di una cameriera per infilarsi negli abiti. E, a sentire Jean Cocteau, «l'idea di spogliare una dì queste dame era un'impresa gravosa da programmare in anticipo come un trasloco». Poi è arrivata lei, spavalda e spietata. E ha costruito un impero di eleganza e di charme cancellando schiavitù e costrizioni estetiche. «Coco Chanel ha creato la nuova uniforme della donna moderna», scriveva «Vogue» nel 1926. Da figlia di venditore ambulante a icona assoluta dello stile («le mode passano, lo stile resta»), ha stretto amicizie e amori nella Parigi di Dalí, Picasso e Breton, imponendo con decisione - insieme al proprio modernissimo gusto estetico - una personalità affascinante, ruvida e senza mezze misure. Disponibile ora in edizione economica, questo libro racconta un pezzo di storia della moda e della cultura popolare del Novecento. Ma soprattutto racconta la sua storia: dalla nascita del soprannome Coco all'ultima lezione di eleganza in una stanza del Ritz di Parigi.