I dannati non muoiono
"Ho sempre voluto scuoiare una donna" Questo è il folgorante incipit di "I dannati non muoiono". Queste sono le parole che l'investigatore privato Martin Windrow trova scritte su un foglio di carta in una macchina da scrivere nell'appartamento accanto a quello di Virginia Sarapath, vittima di un efferato omicidio avvenuto la notte precedente. Forse, sono le semplici farneticazioni di uno scrittore fallito che ama origliare o, forse, è la traccia di un movente per un assassino in fuga. Le prime indagini rivelano che la donna, al momento dell'aggressione, si trovava a letto con un uomo, travolta da un amplesso sfrenato. Un gioco erotico che si è spinto oltre o una messinscena per coprire qualcosa di più oscuro? Inizia così la caccia al presunto colpevole o forse all'unico testimone che è in grado di svelare un intricato mondo sotterraneo fatto di sesso e droga, e di un piacere morboso che svela il labile confine tra amore e odio. Una complessa storia sui rapporti tra vittime e carnefici in un noir a tinte fosche - qui arricchito di un finale inedito, espressamente scritto da Jim Nisbet per "Timecrime".
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