Il giardino delle erbacce
Dal recupero di un luogo fisico, un giardino abbandonato e sommerso dalle erbacce, al recupero di un luogo dell'anima dove il protagonista serba le paure più nascoste e la sua incapacità di vivere. Inizia, così, un viaggio interiore e surreale alla ricerca delle origini perdute tra ricordi e sensazioni che col tempo egli stesso ha dovuto rimuovere per non sentire più il dolore della mancanza. Per sua fortuna e quasi senza volerlo, in età matura emerge prepotentemente il desiderio di sottrarsi a una vita vuota e insignificante e la smania di liberarsi della sua stessa inettitudine. Solo recuperando il rapporto con la famiglia e in particolare con i figli, per i quali è stato un padre assente, egli si avvicina anche a coloro che gli hanno vissuto accanto senza che se ne sia mai accorto, preso com'è sempre stato dal suo lasciarsi vivere. Quindi si occuperà degli altri e ricostruirà la propria esistenza come in un puzzle immaginario le cui tessere ricomporranno un passato-presente con i suoi tanti attori. Riuscirà, così, un uomo a guarire dall'apatia e dal male di vivere?
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