Cuntame nnu cuntu!

Cuntame nnu cuntu!

"'Cuntame nnu cuntu!' era la richiesta frequente che una volta, quando non c'era la televisione, i bambini rivolgevano [...]. Ma li cunti piacevano anche ai grandi che, quando avevano occasione di riunirsi, si intrattenevano volentieri non solo ascoltando, ma anche raccontando a turno le fiabe, le favole, i racconti, gli aneddoti che ognuno conosceva [...]. Inoltre, il raccontare ed ascoltare cunti appassionava i bambini, che anche con questo sistema apprendevano l'importanza dell'educazione, acquisivano i valori indispensabili alla vita e sviluppavano la loro fantasia [...]; ma soprattutto serviva a rafforzare l`amicizia e a tramandare verbalmente un ricco patrimonio culturale che oggi, purtroppo, si è perduto quasi totalmente. È stata proprio questa consapevolezza che mi ha spinta a mettere nero su bianco gli ultimi ricordi degli anni della mia fanciullezza e adolescenza [...]. Il mio auspicio più grande è però quello di riuscire a suscitare in chi leggerà queste pagine il desiderio di dire, soprattutto ai bambini [...]: '"Te cuntu nnu cuntu'", per poter udire poi da loro la richiesta."
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